Obiettivo sicuramente ambizioso, perché nessuno mai ha visto un desiderio, una aspirazione camminare in mezzo alla strada, e dirgli: "piacere, sono Sempronio!". È quindi facile comprendere la diffi coltà dell'intento in quanto non si tratta di descrivere una cosa materiale, come una bella montagna, o un paesaggio. Questa finalità straordinaria, di fatto, ha comunque aiutato a stimolare l'utilizzo di un linguaggio, non solo vocale, ma anche fisico-corporeo-musicale che potesse indurre i ragazzi ad esprimere l'aspirazione umana per eccellenza: l' amore.
Il risultato è uno spettacolo che racconta per atmosfere dinamiche, per successioni di immagini, per quadri viventi, insomma si può dire un evento in cui ogni spettatore potrà selezionare attraverso l'utilizzo del proprio "telecomando interiore" frammenti di scena che comporranno le proprie Pene d'amor perdute...
Si ringrazia il Maestro Massimo RANIERI per la gentile collaborazione artistica