Il termine theatro richiama il verbo greco theatron nel senso più largo del suo significato ossia di osservare in profondità ed intensità da vari punti di vista la realtà contemporanea.
I nostri spettacoli sono frutto della quotidianità che viviamo giorno dopo giorno, da cui traiamo spunto ed ispirazione.
Perché Polare? Perché in fondo siamo interessati a quel mondo generato da “poli” differenti in cui non a caso si manifestano i fermenti di una natura invisibile. Pensiamo, per esempio, ai due poli elettrici positivi e negativi da cui nasce la corrente elettrica, ai poli della terra nord sud che generano il magnetismo, tra bene e male o tra voler e non poter fare una determinata cosa da cui si generano la determinazione a scegliere. In sostanza, per dire meglio, siamo interessati ad un indagine scenica che scruta quel campo Relazionale governato da forze che seppur non visibile ai nostri occhi spesso ne avvertiamo la presenza con i nostri stati d’animo, con il nostro umore, con i nostri sensi e non sensi. Il termine “Polare” evoca per noi, una presa di posizione etica ed emotiva nei confronti degli altri e un occasione di crescita personale.
Fra le proposte teatrali di questi ultimi anni di attività:
2013 - Intorno al Campanile tratto da Achille Campanile
2013 - Sulla via della croce - di H. Gheon
2012 - la Locandiera di Carlo Goldoni
2011 - Le chemin de la croix - di H. Gheon
2011 - Pene d'amor perdute di W. Sheakespeare
2010 - In alto Mare di S. Mrozech
2009 - L’orso - Una domanda di matrimonio di A. Cechov
2008 - L’anniversario e... La corista - Un nome equino di A. Cechov